Letteralmente “laboratori di fabbricazione”, i fablab sono spazi in cui si possono realizzare progetti di digital fabrication, prototipi o piccole serie di prodotti a costi molto più bassi rispetto all’industria tradizionale e customizzati, attraverso tecnologie che permettono la trasformazione di dati in oggetti reali (dal bit all’atomo).
La ricetta viene da lontano e risale al 2001, quando Neil Gershenfeld, docente al Massachusetts Institute of Technology (Mit) utilizza questa formula in un corso rivolto agli studenti “How to make (almost) anything”.
A seguito del successo ottenuto, si decide di investire in un progetto più ampio: nasce così a Boston il primo FabLab. Quello del FabLab è un modello che avvicina i ragazzi all’innovazione, al lavoro di gruppo, al pensiero scientifico, al problem solving. Oltre a questo, è anche uno strumento che, se utilizzato con attenzione, mette da subito i ragazzi in connessione con il mondo che li circonda, con le imprese che ‘entrano’ a scuola per utilizzare le macchine dei laboratori; con gli artigiani che grazie alle nuove tecnologie cambiano il modo di ‘fare’ le cose e acquistano nuove dimensioni produttive.
Nel fablab le vere protagoniste non sono le tecnologie, ma le persone e la loro creatività. Il nostro fablab sarà aperto al territorio: chiunque voglia imparare, sperimentare, portare avanti un progetto potrà utilizzare il laboratorio. Esso sarà un ponte tra la scuola e tutte le realtà creative e costruttive della città: dagli attori del sociale sino a pensionati spesso entusiasti dell’incontro con le nuove tecnologie, dai genitori con figli in vena di autocostruzione ai giovani studenti che desiderano un supporto per realizzare un proprio prototipo, da chi vuole imparare le basi del “making” per arrivare a realizzare in autonomia lo strumento desiderato a chi semplicemente vuole curiosare o acquistare un prodotto della manifattura digitale.
I giovani sono il futuro della nostra città. La manifattura digitale è un mestiere che va imparato ed è auspicabile che i ragazzi trovino attraverso i FabLab la voglia di immaginarsi imprenditori. Tanto più in una cultura economica come quella italiana che ha nell’artigianato di qualità uno dei suoi tratti distintivi sul mercato globale.
Archimakers sarà un luogo dove si può fare di tutto, dalla robotica al taglio laser e dove il fai-da-te (Diy, Do It Yourself) si coniuga facilmente con il fallo-con-gli-altri (Diwo, Do It With Others).
Un ponte verso il mondo del lavoro. Il FAB LAB non è solo uno strumento innovativo di formazione, ma un nuovo stimolo alla collaborazione tra scuola e impresa. La scuola si apre al territorio per diventare una leva di sviluppo importante e un punto di contatto fra educazione e mondo del lavoro!
Open Source, Open Resource. Lo scopo del laboratorio è essenzialmente quello di consentire agli studenti di sperimentare le nuove tecnologie digitali in un clima didattico cooperativo e di proprietà intellettuale aperta, in pratica “open source”: questa è la filosofia dei cosiddetti “makers”!
Il movimento open source si basa sulla condivisione dei saperi e delle risorse intellettuali coniugandole con le competenze pratiche e tecnologiche.
La possibilità di riutilizzare i risultati di altri, propria di chi usa l’open source, permette di progredire più velocemente, di sperimentare più facilmente, di modificare un’idea iniziale migliorandola. È il motore di una nuova rivoluzione industriale.